Cashmere e pelliccia
Luciano Moda Italiana ha ampliato la propria produzione con articoli in cashmere e pelliccia per ottenere capi e accessori confortevoli che racchiudono le caratteristiche dei singoli prodotti.
Ecco quindi la produzione di coperte, felpe, guanti, coprispalle, sciarpe, stole e berrette tutte guarnite con pelliccia pregiata: cincilla, zibellino, volpe e visone.
L’abbinamento dei due prodotti esalta le caratteristiche dei singoli ottenendo così capi confortevoli, caldi e piacevoli da indossare.
Tutta la produzione di articoli in cashmere avviene in Italia, dalle filature nel Biellese alla confezione affidata alle mani esperte di magliaie.
L’applicazione delle guarnizioni in pelliccia avviene nel nostro laboratorio seguita pezzo per pezzo dai titolari.
Luciano Moda Italiana compra il cashmere dai lanifici del Biellese dove si produce il miglior cashmere di lusso made in Italy e in assoluto il migliore al mondo.
Il motivo è da ricercarsi nella tradizione e nell’abilità degli operatori del settore a trattare questa nobile fibra oltre ad un semplice segreto che si chiama acqua
A Biella hanno la fortuna di avere un’acqua molto leggera, priva di calcare.
I fiumi di Cervo e Valsesia sono rimasti puliti, anche grazie ad una severa politica ambientale condotta dalle amministrazioni territoriali.
I produttori di cashmere di lusso del biellese possono quindi avvantaggiarsi della qualità della loro acqua così importante nella lavorazione del cashmere.
Cos’è il cashmere
Gli altipiani del Ladakh e del Tibet in Himalaya sono le regioni di origine dell’autentica lana di cashmere. Ad un’altitudine media di 4000 metri vive la Capra Hircus Engargus, animale oggi addomesticato: Per affrontare il lungo inverno, che dura quasi 6 mesi, e per sopportare delle temperature che raggiungono facilmente -40 gradi, l’animale é ricoperto da uno spesso vello di lana formato da lunghi peli.
La fibra cashmere è ottenuta solo dal sottovello della capra Hircus. In realtà solo piccole percentuali di fibra cashmere provengono effettivamente dalla regione del Kashmir, in quanto i maggiori fornitori di fibra sono la Mongolia, la Cina, il Tibet, l’Iran e l’Afghanistan. In Mongolia e in Cina per raccoglierlo si esegue una pettinatura manuale del mantello durante la stagione della muta che avviene in primavera per poter raccogliere il cashmere senza o quasi la giarra. Mentre nelle regioni mediorientali la fibra cashmere si ottiene con la tosatura.
Le capre utilizzate per produrre la fibra cashmere sono animali pregiati con un vero e proprio pedegree, che ne attesta la qualità. La selezione della capre è fatta anche attraverso una particolare caratteristica: la capacità di resistere al un freddo fino a meno 30° C.
Per arrivare a queste temperature e produrre, quindi, un fibra cashmere di alta qualità, è necessario un vello forte e resistente, ma soprattutto ci vuole un fitto e caldissimo sottovello: la parte più sottile e fine è la peluria del sottomantello ed è chiamata duvet. E’ uno strato inferiore soffice e lanoso, da cui si ricava la fibra cashmere.
Ogni capra mediamente fornisce ogni anno da 100 ai 300 grammi di pregiatissimo cashmere la cui caratteristica è presentarsi al tatto come caldo e morbidissimo, ma allo stesso tempo leggero e resistente, in grado di lasciare ampia traspirazione della pelle mantenendosi comunque confortevole da indossare.
Tutto questo rende il cashmere fibra dalle caratteristiche uniche e straordinarie.
In primavera, quando l’aria si riscalda la capra perde une parte dei suoi peli. E’ in questo periodo, corrispondente alla muta annuale, che si può raccogliere la preziosa lana.
La raccolta del cachemire si puó effettuare in due modi, a seconda che le capre siano ancora selvatiche (essenzialmente in Himalaya), o addomesticate (in Mongolia principalmente).
Nell’Himalaya, si procede secondo un metodo totalmente artigianale ed ecologico : quando la capra ha caldo, si strofina contro le rocce e gli arbusti per accellerare la sua muta, lasciandovi impigliati molti ciuffi.
I montanari locali percorrono allora la montagna in lungo e in largo per raccogliere pazientemente la mitica lanuggine.
La Mongolia é un’immensa regione (più grande che l’Italia, la Francia, la Germania e la Spagna messe insieme), arida, desertica, la meno densamente popolata del pianeta, che é di fatto divisa in 2 paesi : la Mongolia propriamente detta e la «Mongolia interna» che é una « regione autonoma cinese ».
In questa regione vive tra il 70 e l’80 % della popolazione mondiale di Capra Hircus.
L’allevamento é rimasto molto artigianale e contribuisce in maniera determinante al sostentamento di una popolazione rurale tradizionale. In Mongolia, la preziosa lana viene generalmente raccolta tramite pettinatura e/o tosatura.
La produzione mondiale di cashmere rappresenta lo 0,5 % circa della produzione totale di lana. Il cashmere resta dunque una stoffa d’eccezione. Ai giorni nostri, la produzione della regione dell’Himalaya é sensibilmente ridotta.
Le capre sono allevate principalmente in Mongolia (provincia cinese), che fornisce i tre quarti della materia prima distribuita nel mondo. Il resto della produzione proviene essenzialmente dall’Iran e dall’Afghanistan, ma il cachemire proveniente da questi due paesi é molto meno apprezzato.
Nonostante il fatto che le capre siano state addomesticate, il loro allevamento resta abbastanza difficile e questi animali possono adattarsi esclusivamente ad un clima rude.
Esistono poche regioni al mondo che offrono un habitat idoneo, ed é dunque probabile che la Mongolia continui a mantenere in maniera duratura la sua esclusività pressoché totale.